E' inizio dicembre e la data del ritorno nel Parco Nazionale del Gran Paradiso non è casuale: periodo turisticamente morto e possibilità di riprendere gli animali, pronti per l'inverno, sotto le prime nevicate. E così è stato con il meteo che, per una volta, si è rivelato amico fraterno: primi due giorni di cielo coperto e neve (e zero persone), terzo di sole. E la neve che è caduta soprattutto il primo giorno, nel versante piemontese del Parco, ha rappresentato davvero un valore aggiunto, sia per la magia che ha regalato alle nostre camminate nello scenario montano, sia per le immagini...
Torno in Estremadura, nella Spagna centro-occidentale (verso il confine con il Portogallo), a distanza di tre anni dal primo viaggio fotografico (maggio 2014, vedi report su questo blog). L'obiettivo è sempre lo stesso, cercare di 'catturare' alcune delle innumerevoli specie dell'avifauna, qui presenti in grande rappresentanza nella stagione primaverile (ma non solo) in virtù del clima, della varietà degli ambienti, nonché della scarsa antropizzazione di gran parte della regione.
1) La steppa de "La Serena", come la prima volta, ci accoglie con nuvole, pioggia e sole, ed è un ambiente...
Entrando in un bosco, non ci si accorge subito di cosa sia possibile o interessante fotografare, oltre all'insieme di alberi che fanno da cornice e da volta alla passeggiata. Gli animali, sia grandi che piccoli, sono difficilissimi da scorgere e ancor più da fotografare (i mammiferi sono prevalentemente notturni, gli uccellini volano, gli insetti corrono), mentre foglie, funghi e fiorellini sono spesso rovinati o mal posizionati, e la luce spesso è poca.
Ma poi, con la tranquillità che il bosco aiuta a trovare (sempre che non ci siano picnic, cacciatori o fungaroli a turbare la quiete),...
Un'ora e 45' di traffico per raggiungere l'Aurelia da Prati Fiscali (sai com'è, piove) e poi altre nove ore di macchina: questo per passare dall'"inferno" romano al paradiso valdostano del parco più antico d'Italia, il Gran Paradiso, per l'appunto.
Ha nevicato di recente e le 3 valli del versante valdostano (Valle di Cogne, Valsavarenche, Val di Rhemes) si presentano al meglio, per il breve (ma intenso) passaggio fotografico che abbiamo programmato in questo tardo inverno. In Valle di Cogne, un lungo sentiero lungo il torrente che, nella prima parte della mattina, è ancora in ombra...
Lo spettacolo si ripete ogni anno puntuale, a novembre, nei cieli serali e piacevolmente arrossati, del centro di Roma. I romani tendenzialmente li detestano (i residenti dei quartieri prescelti per i dormitori invernali e gli scooteristi che passano sul lungotevere coperto di deiezioni hanno in effetti più di una ragione da far valere …). Gli amministratori comunali ogni volta promettono battaglia con dissuasori sonori e/o rapaci ammaestrati. Loro, gli storni, se ne fregano beatamente degli uni e degli altri e continuano a danzare frenetici ma eleganti, ogni tiepida sera.
La maggior...
E' notte e si sale, con le piccole torce sulla fronte a illuminare i passi e, ogni tanto, gli alberi ai lati del sentiero: il dislivello è notevole, la fatica anche …. Ma quando si esce dalla faggeta, pochi istanti e la calda luce dell'alba irrompe, inonda la scena, così intensa, avvolgente, che, davvero ... non so più cosa fotografare ! Non si vedono animali, quindi foglie, brina, rami, funghi o panorami ? Help !
Questo é il breve periodo dell'anno (e dell'autunno) che la Majella, come altri parchi e montagne dell'Appennino, si tingono di colori spettacolari, un incanto per gli occhi,...
Il mio primo viaggio nel grande Nord: Islanda, più precisamente i fiordi del nord ovest, in giugno; siamo fuori dal c.d. "ring" , il nastro asfaltato che corre intorno a tutta l'Islanda lasciando fuori dalle principali rotte turistiche, per l'appunto, questa incredibile landa dall'ambientazione a tratti selvaggia, quasi primitiva, sempre forte e spavalda: immense scogliere, distese di roccia vulcanica, magnifiche spiagge solitarie, nevai, montagne basse e comunque imponenti, il sole che non tramonta, il mare che si insinua profondo nella terra … poche persone, poche case, un'infinità di uccelli.
Dall'aeroporto...
Tolfa, con i suoi monti gentili ed i boschi e la Farnesiana, con la valle del fiume Mignone, le colline ondulate, la macchia mediterranea, i pascoli ed i coltivi ... ma anche i dintorni di Monte Romano, Blera, Canale Monterano … Nella stagione magica qui cambiano continuamente i colori, la luce, le specie vegetali ed animali, le situazioni fotografiche e per questo è la mia meta primaverile prediletta.
Il tempo, rubato qua e là al lavoro e alla famiglia, è sempre troppo poco per dire di conoscere davvero questo splendido angolo laziale non ancora (del tutto) antropizzato e riuscire...
Mentre a Roma qualcuno ha previsto l'apocalisse meteorologica, con Giulio e Michele si va nel Parco della Majella, in Abruzzo, a cercare un po' di colore …
Alle 7,30 siamo sul posto e dedichiamo la mattina ad una forra, accanto al torrente, fotografando dettagli verdi e soprattutto l'acqua che scorre, almeno finché quella che invece scende dal cielo non si fa troppo insistente e ci costringe a trovare riparo in una piccola grotta (con il suo riservato inquilino appeso).
Spiove e proprio mentre stiamo parlando di serpenti, Michele ci fa notare che ce ne è uno a un metro, che sembra...
Difficile resistere, ogni fine settembre, al richiamo dei cervi …
Nel Parco Nazionale di Lazio, Abruzzo e Molise (quest'anno, monti della Meta), così come in ogni altro luogo, è questo il periodo degli amori dei cervi, delle tensioni tra i maschi che ogni tanto diventano sfide stressanti per mantenere o conquistare le femmine.
E come sempre, compiendo l'ascesa nel tardo pomeriggio (sabato alle 17.00) o di mattina presto (domenica: alle 5, buio, torce sulla fronte, fresco), i bramiti si cominciano a sentire ancora prima di uscire dalla faggeta e di trovarsi di fronte l'incomparabile scenario...